En su a l’ert, 

in cima alla salita: lo spettacolo di comunità prende forma

En su a l’ert è uno spettacolo itinerante che sta prendendo forma in questi mesi grazie al PNRR Termenago – la rinascita di un Borgo e a AriaTeatro di Pergine a cui è stato affidato. Uno spettacolo partecipato da professionisti, ma anche dai cittadini della valle.

«Le comunità stanno rispondendo molto bene» dice Chiara Benedetti, Presidente di AriaTeatro «si sentono orgogliosi di poter partecipare al racconto della loro storia, raccontarlo ad altri, ma soprattutto vogliono trasformare questo evento in una festa di comunità.»

La sceneggiatura dello spettacolo En su l’ert, in cima alla salita, parte da un testo scritto da Chiara Benedetti tratto dal libro “C’era una volta Termenago“ edito nel 2004 dal centro studi Val di Sole, dagli studi di Alberto Mosca realizzati per il PNRR e dal dialogo con la comunità.

Lo spettacolo sarà guidato da un attore professionista, Stefano Detassis, ma ci saranno molte comparse tra gli abitanti del luogo: il coinvolgimento della comunità è uno degli obiettivi del progetto presentato. Molti sono gli incontri sul territorio in questo periodo per ricercare collaboratori e attori e per coinvolgere la popolazione, per far diventare questo spettacolo un’immersione per il pubblico.

En su a l’ert è una metafora di vita fra valle e terre alte. La sfida è proprio coinvolgere i residenti che vivono in una realtà frammentata, simbolicamente lo spettacolo itinerante sul Sentiero delle Volte (restaurato proprio grazie al PNRR) mette in contatto la Valle, quindi Pellizzano, con il paese posto in alto, Termenago e con la frazione di Castello. Si tratta di risalire e recuperare il sentiero come collegamento tra i due paesi e i loro abitanti.

Questo racconto di una storia locale assurge a storia universale, suggestione sugli stili di vita del paese situato sulle pendici (en su a l’ert, in cima alla salita), che ha una storia diversa dal fondovalle. Un uomo adulto, se non anziano, ricostruisce i ricordi del luogo sulla base della sua memoria di fanciullo. Le estati trascorse nella casa di famiglia, quando era solo un bambino, sono il punto di partenza per il suo rapporto con la memoria del posto. Ricorda il suo essere un bambino che abitava a Termenago, ci racconta dei suoi avi, dalla fine dell’ottocento con l’emigrazione verso la Lombardia e il Veneto, fino alla prima e seconda guerra mondiale.

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