La Chiesa di San Nicolò come laboratorio teatrale

Termenago è un piccolissimo e soleggiato paese, una volta reputato un luogo per signori, i ricchi della valle proprio per la sua posizione dominante. Oggi troviamo due Chiese: la Chiesa di San Nicolò e la Chiesa dell’Ottocento. La Chiesetta di San Nicolò viene citata per la prima volta nel 1322 in taluni manoscritti, ma la sua fondazione è più antica è datata nel 1200, praticamente agli albori della fondazione del Borgo. Il progetto legato alla comunicazione si è dato come logo Termenago in scena dal 1203. La prima consacrazione documentata è datata 5 ottobre 1450. Nel 1606 fu elevata a Curazia con la concessione del fonte battesimale.

Visto il forte aumento della popolazione e le misure modeste della Chiesa di San Nicolò, nel 1649 venne ampliata, ma ciò non bastò a sopperire il bisogno di spazio: evidentemente i commerci e gli affari avevano consentito una buona prosperità al borgo di Termenago che si era urbanizzato. Per questo nel 1838 iniziarono i lavori per la nuova chiesa. Una volta completata iniziò a causa di talune difficoltà economiche un lento declino: il borgo si spopolò, gli arredi sacri vennero via via trasferiti a Trento per proteggerli dal deterioramento. 

La Chiesa grande è ancora consacrata e dall’Ottocento la piccola chiesetta del 1200 venne abbandonata. Ebbe un momento di rilancio a cavallo delle due guerre mondiali, perché la popolazione di Termenago utilizzava la chiesetta come teatro: in maniera spontanea si era creata una filodrammatica che allestiva degli spettacoli nella chiesa. Da qui è nata l’idea del PNRR di legarsi al mondo del teatro, per riprendere questa spinta che negli anni ‘30 gli abitanti di Termenago avevano dato per rilanciare la vita di comunità con il teatro nella vecchia Chiesa di San Nicolò.

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